Biografia di Francesco De Pinedo
Francesco De Pinedo (Napoli, 16 febbraio 1890 – New York, 3 settembre 1933) è stato un aviatore e generale italiano, sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica, pioniere dell'aviazione e discendente di una nobile famiglia napoletana.
De Pinedo nacque a Napoli da una famiglia di origini nobili. Nel 1908, all'età di 18 anni si arruola nella Regia Marina entrando nell'Accademia Navale di Livorno. Imbarcato su un cacciatorpediniere, partecipa alla Guerra italo-turca del 1911, dove assiste al primo impiego bellico degli aeroplani. Entra a far parte del Servizio Aeronautico della Regia Marina e prende parte alla prima guerra mondiale compiendo missioni di ricognizione, venendo decorato con Croce al merito di guerra. Nel dopoguerra, compie dei voli dimostrativi raggiungendo l'Olanda e la Turchia, mettendo in mostra capacità organizzative per queste imprese e nel 1923 consegue il brevetto di pilota e transita nella da poco costituita Regia Aeronautica, dove in riconoscimento del suo talento viene nominato pur giovane per l'incarico, Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Aeronautica con il grado di tenente colonnello.
La trasvolata oceanica
Nel 1927, con Carlo Del Prete e il motorista Vitale Zacchetti, De Pinedo effettuò trasvolate su di un Savoia-Marchetti S.55 denominato "Santa Maria" da Roma alle Isole di Capo Verde, su Buenos Aires e infine rag
giunse l'Arizona. Il 6 aprile, mentre effettuava il rifornimento sul Lago Roosevelt in Arizona l'aereo prese fuoco e s'inabissò in pochi minuti. Il completamento del raid fu reso possibile grazie all'invio di un altro idrovolante Savoia Marchetti S.55, ribattezzato "Santa Maria II" per via marittima da Genova a New York.
Il viaggio di ritorno, ricongiungendosi al tragitto iniziale a New Orleans, toccò Memphis, Chicago, alcune località in Canada, Terranova, le isole Azzorre, Lisbona, Barcellona con arrivo finale al Lido di Ostia a Roma.
Capo di Stato Maggiore
Nel novembre del 1928, con il grado di generale di brigata aerea ebbe l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore con mansioni di Capo di Stato Maggiore di tutta la forza armata. A seguito di contrasti con Italo Balbo si dimise dall'incarico il 29 agosto 1929 e fu nominato addetto aeronautico in Argentina.
La morte
Il 3 settembre 1933, mentre si apprestava a intraprendere un volo in solitaria dalla lunghezza record di 6300 miglia da New York a Baghdad con un monoplano Bellanca, battezzato "Santa Lucia", non riuscì a decollare a causa del sovraccarico di carburante. De Pinedo perse il controllo del velivolo durante la corsa di decollo e urtò la recinzione ai bordi della pista, spezzando le ali. Il pilota sbalzato fuori dell'abitacolo, rimase ucciso nel rogo del carburante fuoriuscito che subito prese fuoco. I funerali si svolsero in forma solenne nella Cattedrale di San Patrizio a New York, e la salma fu rimpatriata in Italia con il transatlantico Vulcania. A Francesco De Pinedo è stato intitolato, nel 1968, l'Istituto Tecnico Aeronautico di Stato di Roma, uno dei tre esistenti in Italia (gli altri sono a Forlì e Catania). Sempre a Francesco de Pinedo è dedicato lo scalo portuale di Roma lungo la riva sinistra del Tevere, tra ponte Nenni e Ponte Matteotti. Il portale web dell'Aeronautica Militare ha proposto una pagina, intitolata "I grandi aviatori", dove vengono citate le maggiori personalità storiche dell'aviazione italiana, ponendo De Pinedo tra di esse; allo stesso è intitolata l'isola De Pinedo, un'isola fluviale del Po e l'oasi naturalistica di cui fa parte.